Eusebio di Cesarea
L’Historia Ecclesiastica, tradotta dal latino nella lingua volgare
In Venetia, no al frontespizio ma al Registro Michele Tramezino, 1547
Descrizione fisica:
Volume in ottavo (cm. 16,5 x 12); carte 303, (n.n. 1). Legatura coeva in piena pergamena rigida, con tassello dorato al dorso entro cornice e titolo impresso, titolo manoscritto al taglio inferiore. Ottimo stato di conservazione, minime fioriture marginali.
Contenuto:
Si tratta della traduzione in volgare della celebre Historia Ecclesiastica di Eusebio di Cesarea (circa 260 – 339 d.C.), prima grande storia della Chiesa cristiana, incentrata sugli eventi dalla nascita del cristianesimo fino al IV secolo.
Quest’opera rappresenta la principale fonte storica per la Chiesa dei primi secoli, offrendo notizie su martiri, vescovi, eresie e persecuzioni, nonché citazioni di testi andati perduti. L’edizione qui presentata:
-
propone una traduzione integrale in volgare italiano di grande eleganza linguistica e chiarezza espositiva;
-
è arricchita da una splendida impresa xilografica della Sibilla sia al frontespizio sia alla carta successiva, con motto “Qval piu fermo è il mio presaggio”;
-
contiene un’ampia epistola introduttiva al lettore e una suddivisione in libri e capitoli ordinati.
Apparato iconografico:
-
Due grandi xilografie identiche a tutta pagina raffiguranti la Sibilla con cartiglio e decorazioni allegoriche, impresa tipografica della stamperia veneziana.
-
Capilettera istoriati e testatine xilografiche.
Attribuzione e contesto tipografico:
Benchè manchi al frontespizio l’indicazione di stampatore e data i riferimenti sono presenti al Registro, l’apparato decorativo e le caratteristiche tipografiche (impresa della Sibilla, impaginazione, caratteri) riconducono ad impresa attiva a Venezia nella metà del XVI secolo. Il privilegio papale in favore di Paolo III (pontificato 1534–1549) e quello del Senato veneziano per 10 anni, confermano la data 1547 presente al Registro.
Nota sull’opera:
La versione in volgare rispondeva a un’esigenza di divulgazione del sapere cristiano presso un pubblico colto ma non latinista. La scelta editoriale si colloca nel clima della Controriforma, quando la storia della Chiesa assume un valore apologetico e didattico.
Il linguaggio è fluido, nobilmente elaborato, e consente al lettore un accesso diretto a una delle fonti più importanti della storiografia paleocristiana.