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Pasini Maria B. – L’Albero vita morte miracoli – Firenze – Milano, Casa Editrice Giacomo Agnelli, 1939

180,00 

Singolare esperimento editoriale che fonde spiritualismo, immaginario arboreo e fotografia d’autore in un percorso visivo e poetico sospeso tra simbolismo e devozione naturalistica. L’opera si presenta come una sorta di livre d’artiste ante litteram, raro esempio di contaminazione tra parola e immagine in ambito italiano alla vigilia della guerra.

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Pasini Maria B.
L’Albero vita morte miracoli  
Firenze – Milano, Casa Editrice Giacomo Agnelli, 1939

Descrizione fisica:
In-4° (cm 28 x 20); pp. 154, [2]; con 48 tavole illustrative fuori testo contenenti complessivamente 68 fotografie in bianco e nero, ciascuna accompagnata da commenti esplicativi e didascalie. Legatura in cartonato editoriale con titoli impressi alla copertina anteriore e al dorso; completa della rara sovraccoperta figurata originale illustrata, qualche graffio ma in generale è ottima copia.  Tiratura: Edizione numerata; il presente esemplare reca il n. 1808. Volume stampato su carta forte, accuratamente impaginato. Perfetta integrità del blocco libro, margini ampi, segni minimi del tempo.

Contenuto:
Opera affascinante e in parte enigmatica, che fonde simbolismo, fotografia e spiritualità attorno alla figura e all’archetipo dell’Albero come immagine di vita, morte e miracolo. Il testo si sviluppa in una narrazione poetico-saggistica, arricchita da numerose fotografie artistiche commentate, che documentano paesaggi arborei, apparizioni simboliche, scene rurali, e installazioni visive — dando vita a un’opera sospesa tra misticismo naturalista e linguaggio proto-fotolinguistico.

Apparato iconografico:
Le 48 tavole fotografiche, realizzate con grande attenzione compositiva, alternano immagini di forte impatto visuale a soggetti di stampo meditativo. Le fotografie non sono firmate ma potrebbero celare un progetto visivo unitario e d’autore. L’insieme costituisce una precoce forma di libro d’artista, per il tono lirico e l’accostamento verbovisivo che anticipa sperimentazioni successive.

Nota editoriale e conservazione:
Volume stampato nel 1939 per le Edizioni Agnelli, attive tra Firenze e Milano, e noto per la produzione di opere d’avanguardia o di alto impatto grafico. Ottimo stato di conservazione, rara presenza della sovraccoperta figurata originale, elemento spesso mancante. Brossura solida e carte fresche.

Approfondimento critico sull’opera e l’iconografia fotografica:
L’Albero vita morte miracoli si inserisce in un filone sotterraneo della produzione editoriale italiana del primo Novecento, dove l’immagine naturale — in questo caso l’albero — si fa simbolo carico di stratificazioni mitiche, religiose, antropologiche. Maria B. Pasini, autrice oggi quasi sconosciuta, mette in scena una narrazione non lineare ma profondamente evocativa, in cui testo e immagine si rincorrono per costruire una sorta di parabola esistenziale.

Le 68 fotografie, disposte su 48 tavole, costituiscono un corpus coerente in cui si alternano paesaggi, dettagli arborei, apparizioni luminose, contrasti chiaroscurali. L’estetica ricorda per alcuni versi la fotografia simbolista mitteleuropea, con echi di Hugo Henneberg o dei Fratelli Bisson, ma anche le sperimentazioni spiritualiste di ambito teosofico. Alcune immagini si avvicinano per impostazione e intensità alla fotografia “medianica” dell’epoca, pur mantenendosi ancorate a un progetto editoriale chiaramente costruito.

Nonostante l’assenza di firma delle fotografie, è ipotizzabile un progetto d’autore unitario, forse riconducibile alla stessa Pasini o a un collaboratore stabile, e il tono dell’opera fa pensare a una destinazione semiprivata o per ambienti culturali alternativi. La veste tipografica, raffinata ma sobria, la tiratura numerata e la scelta editoriale della Casa Agnelli (nota per alcune edizioni fuori formato e fotografiche) confermano l’intento di realizzare un libro artistico o di culto, lontano dalla grande distribuzione.

Un esemplare come questo, completo della sua fragile sovraccoperta, rappresenta una preziosa testimonianza editoriale di un progetto estetico e spirituale radicale, che meriterebbe una riscoperta nell’ambito della fotografia d’autore, della grafica simbolista e del misticismo editoriale italiano del Novecento.

Esemplare raro e ricercato, non comune a trovarsi completo della sua sovraccoperta originale.

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