Raguenet, François
Histoire du Vicomte de Turenne, par l’abbé Raguenet
A La Haye, Chez Jean Neaulme, 1738.
Descrizione fisica:
Un volume in-12° (cm 15,5 x 10); pagine (n.n. 12), 316 – 220, (n.n. 24). Opera completa in due parti raccolte in un unico volume, ognuna con proprio frontespizio. Legatura coeva in piena pelle marrone, dorso a 5 nervi con titoli e ricchi fregi floreali dorati, tagli rossi. Nota manoscritta antica alla prima carta di guardia. Stato di conservazione: più che buono, salvo la mancanza delle carte ripiegate raffiguranti le battaglie.
Contenuto principale:
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Vita militare e politica del celebre generale francese Henri de La Tour d’Auvergne, Vicomte de Turenne.
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Narrazione delle principali campagne militari in Germania, Fiandre e Francia durante il XVII secolo.
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Ampia documentazione su episodi di guerra, alleanze, assedi e trattative diplomatiche.
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Apparato illustrativo dedicato a medaglie commemorative di alcune vittorie.
Apparato iconografico:
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Antiporta inciso: pregevole ritratto di Turenne all’interno di un ovale figurato, armato e in corazza, firmato Levrier delin. – Ferd. Bolley sculp..
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Due incisioni di medaglie a piena pagina inserite nel testo:
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SPES HISPANORUM MUTUATA (Capella capta, 1656), raffigurante la resa spagnola con tenda da campo e prigioniera inginocchiata.
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DE GERMANIS TERTIO (Ad Einshemium 1674), con figura allegorica della Vittoria alata che incorona e tiene la palma trionfale.
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Nota di possesso:
Presenza di un ex-libris manoscritto ottocentesco alla carta di guardia anteriore con la data 1876 e riferimenti bibliografici coevi (Colomelle di Marino, affiancati da segni di vecchia catalogazione).
Approfondimento iconografico:
Le due tavole numismatiche costituiscono un interessante esempio di documentazione storiografica illustrata. Le medaglie raffigurate vennero realmente coniate per celebrare episodi chiave della carriera di Turenne: la resa spagnola di Capella nel 1656 e la vittoria sugli imperiali a Ensheim nel 1674. Il ricorso a questa iconografia medaglistica in sede editoriale accresceva il valore documentario e celebrativo dell’opera, nel contesto di un’editoria d’élite destinata al pubblico colto europeo del primo Settecento.