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Storia di Ginevra degli Almieri che fu seppellita per morta in Firenze
Lucca, presso Francesco Bertini, 1830
Opuscolo (8,5 x 14,5); pagine 23, (1), grande rarità, al frontespizio suggestiva xilografia che sembra rappresentare Ginevra che esce dalla tomba, presente timbro da grande collezione alla pagina 2. Brossura posteriore in carta semplice bianca che riporta manoscritto il titolo e la data di stampa accanto tra parentesi la data 1842. La data del 1830 attribuita stampata al frontespizio potrebbe essere una falsa indicazione inserita per conferire all’opera un’apparenza di maggiore antichità e autorevolezza. Questo stratagemma era talvolta utilizzato dagli editori dell’epoca per aumentare l’interesse dei lettori. Pertanto, è possibile che la vera data di pubblicazione sia il 1842, come indicato in alcune fonti. Minimi segni del tempo, è copia buona
L’opuscolo “Storia di Ginevra degli Almieri che fu seppellita per morta in Firenze”, pubblicato a Lucca nel 1830 da Francesco Bertini, racconta la vicenda di Ginevra degli Almieri, una figura leggendaria della tradizione fiorentina. La storia, ambientata alla fine del XIV secolo, narra di Ginevra, figlia di Bernardo degli Almieri, costretta a sposare Francesco Agolanti nonostante il suo amore per Antonio Rondinelli. Durante una recrudescenza della peste a Firenze, Ginevra cade in uno stato di morte apparente e viene sepolta nella chiesa di Santa Reparata. Ridestatasi nella tomba, riesce a liberarsi e, respinta sia dal marito che dalla famiglia che la credono un fantasma, trova rifugio presso l’amato Antonio. Successivamente, ottiene l’annullamento del matrimonio e può finalmente unirsi in nozze con Antonio.
La vicenda di Ginevra ha ispirato numerose opere nel corso dei secoli. La storia è stata adattata anche in ambito teatrale e musicale, con drammi e melodrammi rappresentati in vari teatri italiani. Nel 1935, la leggenda è stata trasposta nel film “Ginevra degli Almieri” diretto da Guido Brignone, con Elsa Merlini nel ruolo di Ginevra e Amedeo Nazzari al suo debutto cinematografico.
La popolarità della storia ha portato a una certa confusione sul cognome della protagonista, spesso indicata come “degli Almieri” anziché “degli Amieri”. Nonostante le incertezze sulla sua storicità, la leggenda di Ginevra degli Amieri rimane un affascinante esempio di come le tradizioni popolari possano influenzare la letteratura e le arti nel corso dei secoli.