[Fronte Democratico Popolare]
Contadino! Apri gli occhi
Roma, U.E.S.I.S.A., [1948]
Descrizione fisica:
Opuscolo in 8° (cm 25 x 17,5); pagine 16; stampa in nero su carta leggera; profusamente illustrato con vignette, grafici e scene a piena pagina; cucitura originale. Ottimo stato di conservazione, privo di difetti o strappi visibili.
Contenuto e struttura:
Pubblicato in occasione delle elezioni politiche del 18 aprile 1948, questo opuscolo rappresenta un potente strumento di propaganda rurale del Fronte Democratico Popolare. Rivolgendosi direttamente ai contadini, braccianti e piccoli proprietari, ne denuncia l’emarginazione sociale e lo sfruttamento da parte dei grandi latifondisti, sostenuti – secondo la retorica dell’opuscolo – dalla Democrazia Cristiana.
Attraverso dati semplificati, immagini fortemente evocative e uno stile diretto, il testo intende risvegliare la coscienza politica dei lavoratori della terra, incitandoli alla partecipazione attiva e al voto per il Fronte.
Apparato iconografico:
- Prima tavola: illustrazione allegorica della distribuzione fondiaria in Italia. Sei categorie sociali (grandi proprietari, piccoli proprietari, fittavoli, salariati, ecc.) sono rappresentate con figure umane e simboli agrari; al centro il cartello “Senza terra”, a indicare l’ingiustizia della concentrazione delle proprietà.
➤ Slogan incisivo: “Ventimila famiglie di ricchi possiedono quasi la metà del territorio nazionale” - Ultima tavola: corteo agricolo che marcia unito sotto lo striscione “Per la riforma agraria” con il volto di Garibaldi inscritto nella stella, simbolo grafico del Fronte. Tutte le categorie contadine sono rappresentate: salariati agricoli, braccianti, fittavoli, mezzadri, piccoli proprietari.
- Altri contenuti illustrati (presunti): probabilmente grafici semplici, metafore visive e dati elementari impaginati con enfasi per facilitare la ricezione anche presso lettori poco alfabetizzati.
Contesto e finalità:
L’opuscolo fu stampato a cura della U.E.S.I.S.A. (Unione Editoriale Socialista Italiana S.p.A.) per raggiungere le campagne italiane, dove l’analfabetismo e la marginalizzazione politica erano ancora forti. Il linguaggio visivo diventa qui un’arma ideologica, veicolando messaggi semplici e potenti contro il latifondo, a favore della redistribuzione delle terre, in linea con il programma del Fronte e del PCI.