Edmondo De Amicis – L’Idioma Gentile

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Edmondo Mario Alberto De Amicis (1846 – 1908) è stato uno scrittore, giornalista e militare italiano. È conosciuto per essere l’autore di Cuore, uno dei libri più popolari della letteratura mondiale per ragazzi. Il ministro Vittorio Emanuele Orlando lo chiamò, insieme a Fogazzaro, a far parte del Consiglio Superiore dell’Istruzione. Le ultime sue opere furono L’idioma gentile (1905), quindi Ricordi d’un viaggio in Sicilia e Nuovi ritratti letterari e artistici (questi ultimi due poco prima di morire).

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Edmondo De Amicis
L’Idioma Gentile

Milano, Fratelli Treves Editori, 1905

Volume in 8° (cm. 19,5 x 12,5), pagine 432, (8 Catalogo Editoriale), prima edizione al quinto migliaio. Trattato sulla Lingua Patria. Brossura editoriale in cartoncino titoli alla coperta superiore e al dorso, grazioso talloncino S. LATTES & C. Librai Editori Torino. Minimi segni del tempo, dorso integro è copia buona

… da Edmondo De Amicis L’Idioma Gentile Milano, Fratelli Treves Editori, 1905

Parte prima. La Lingua della Patria A LINGUA DELLA PATRIA. A un giovinetto. Tu ami la lingua del tuo paese, non è vero? L’amiamo tutti. È inseparabilmente congiunto l’amore della nostra lingua col sentimento d’ammirazione e di gratitudine che ci lega ai nostri padri per il tesoro immenso di sapienza e di bellezza ch’essi diedero per mezzo di lei alla famiglia umana, e che è la gloria dell’Italia, l’onore del nostro nome nel mondo. L’amiamo perché l’hanno formata, lavorata, arricchita, trasmessa a noi come un’eredità sacra milioni e milioni d’esseri del nostro sangue, dei quali, per secoli, ella espresse il pensiero, e le sue sorti furon le sorti d’Italia, la sua vita la nostra storia, il suo regno la nostra grandezza. L’amiamo perché la parola sua ci scaturisce d’in fondo all’anima insieme con ogni nostro sentimento, si confonde con le nostre idee fin dalle loro sorgenti più intime, e non è soltanto forma, suono, colore, ma sostanza del nostro pensiero. L’amiamo perché è la nostra nutrice [4] intellettuale, il respiro della mente e dell’animo nostro, l’espressione di quanto è più intimamente proprio della nostra indole nazionale, l’immagine più viva e più fedele e quasi la natura medesima della nostra razza. L’amiamo perché è il vincolo più saldo della nostra unità di popolo, l’eco del nostro passato, la voce del nostro avvenire, verbo non solo, ma essenza dell’anima della patria.

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