Iacopo Passavanti
Lo Specchio di vera penitenzia
In Venetia, Appresso Pietro Marinelli, 1586
Descrizione fisica:
Volume in 16° (cm 16 x 11); carte: (n.n. 8), 157, (n.n. 1).
Legatura coeva in piena pergamena rigida, senza titoli al dorso. Ottimo stato conservativo. Frontespizio con note di possesso anticamente abrase.
Contenuto:
Seconda edizione del celebre trattato di penitenza del domenicano fiorentino Iacopo Passavanti (ca. 1302–1357), riveduto e migliorato sul testo di Giovan Battista Deti e con un ulteriore intervento editoriale di Bernardo Davanzati. L’opera rappresenta uno dei testi fondamentali della prosa volgare religiosa trecentesca.
In questa edizione:
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La dottrina è suddivisa in sei parti, corrispondenti ai principali aspetti della penitenza (contrizione, confessione, soddisfazione).
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Viene aggiunta un’omelia di Origene, tradotta e volgarizzata da Piero del Nero.
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È presente una lettera dedicatoria di Lionardo Salviati a Baccio Valori, che ne esalta il valore linguistico e spirituale.
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Il testo è arricchito da capilettera ornati e testatine tipografiche di gusto fiorentino.
Nota sull’opera:
Composto nel Trecento, lo Specchio nasce come guida morale e dottrinale, spesso letto durante la Quaresima o nei percorsi catechetici. La forma volgare e lo stile discorsivo ne favorirono la larga diffusione fino al tardo Cinquecento. La presente edizione, in particolare, fu molto apprezzata per la sua chiarezza e per l’accuratezza con cui il testo fu restaurato linguisticamente.
Curiosità bibliografica:
Il frontespizio reca l’emblematica impresa editoriale di Pietro Marinelli con la figura della “Abundantia”. Le note di possesso abrase testimoniano un uso devoto e prolungato, forse in ambiente conventuale o scolastico. L’inclusione di Origene tradotto nel volgare mostra l’ecumenismo culturale rinascimentale, teso a unire la sapienza patristica con la lingua viva.