Ippolito Pindemonte – Saggio di poesie campestri
Parma, Dalla Reale Stamperia, 1788
Descrizione fisica:
Cm 15 x 9,5. Pagine 102. Brossura coeva cartonata con copertina decorata a piccoli motivi neri su fondo beige (tipica carta alla Remondini), titolo al frontespizio con elegante vignetta calcografica neoclassica. Stato di conservazione più che buono: esemplare fresco, a pieni margini, carta spessa, ben battuta e leggermente frusciante, priva di gore o restauri.
Contenuto:
Prima edizione di questa raffinata raccolta poetica di Ippolito Pindemonte (1753–1828), tra i maggiori esponenti del preromanticismo italiano. Le sue liriche, di tono meditativo e paesaggistico, riflettono una sensibilità nuova: il legame intimo con la natura, il fluire del tempo, il senso di malinconia e di solitudine, l’amicizia colta.
Tra i componimenti si segnalano: La Solitudine, La Melanconia, La Giovinezza, le quattro parti del giorno (Mattino, Mezzogiorno, Sera, Notte), e l’ode In morte di Giuseppe Torelli.
Struttura dell’opera (secondo l’indice):
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La Solitudine
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Al Cavalier Vannetti
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Al Signor Parsons
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Alla Luna
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Alla Salute
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La Melanconia
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La Giovinezza
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Le quattro parti del Giorno (Mattino – Mezzogiorno – Sera – Notte)
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In morte di Giuseppe Torelli
Nota storico-letteraria:
Pindemonte fu interprete sensibile della nuova poesia del sentimento e della natura, influenzato dai poeti inglesi del cimitero (Gray, Young) e affine, per temi e tono, al coevo Ugo Foscolo. Questo Saggio pubblicato nel 1788 dalla Reale Stamperia di Parma si colloca nella piena maturità dell’autore e si distingue per l’equilibrio tra classicismo e introspezione.
Particolarmente significativa la dedica introduttiva firmata da Elisabetta Mosconi, letterata parmense, alla contessa Teodora da Lisca Pompei: una testimonianza della circolazione aristocratica e femminile del libro e della sua ricezione colta e privata.
Approfondimento sulla carta e sulla Reale Stamperia:
La stampa è realizzata su carta vergata di altissima qualità, probabilmente proveniente da una delle cartiere locali attive nel Ducato di Parma alla fine del XVIII secolo. La carta si presenta compatta, ben collata, e perfettamente adatta alla resa del carattere tipografico nitido e della raffinata vignetta calcografica.
La Reale Stamperia di Parma, istituita nel 1749 sotto il duca Filippo di Borbone e riorganizzata da Guillaume du Tillot, rappresentò uno dei centri editoriali più prestigiosi dell’Italia settecentesca. Fortemente influenzata dai modelli francesi e illuministi, la Stamperia fu affidata a stampatori d’eccellenza e coinvolse incisori, tipografi e cartai nella realizzazione di edizioni accuratissime, spesso a tiratura limitata.
Le pubblicazioni della Reale Stamperia si distinguono per eleganza, nitore tipografico, raffinatezza cartaria e rigore compositivo, elementi tutti presenti in questo esemplare.