La Nave di Gabriele D’Annunzio tragedia – Prima edizione “secondo migliaio”

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La Nave di Gabriele D’Annunzio tragedia composta da un sirventese denominato “All’Adriatico”, un prologo e tre episodi, fu rappresentata (proprio nei giorni della pubblicazione) con gran successo al Teatro Argentina di Roma dalla Compagnia Stabile. Cfr. Iccu; De Medici, nr. 68; Gambetti-Vezzosi, Rarità bibliografiche del Novecento italiano, p. 254.

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Gabriele D’Annunzio

LA NAVE

Milano, Treves 1908 (5 Gennaio) prima edizione “secondo migliaio”

Volume dimensioni cm. 23,5 x 18 pp. (8) 249 (3). Brossura editoriale con illustrazioni in rosso e in nero di Duilio Cambellotti. Vignetta in rosso e in nero al frontespizio; testatine, capilettera e finalini incisi in xilografia sempre su disegni di Cambellotti. Davvero minimi segni del tempo, dorso assolutamente integro e genuino. Copia nella condizione di “fresco di stampa”.

Prima edizione (indicazione del secondo migliaio. L’edizione originale, come accertato da De Medici, giunge sino al 15° migliaio). La tragedia, composta da un sirventese denominato “All’Adriatico”, un prologo e tre episodi, fu rappresentata (proprio nei giorni della pubblicazione) con gran successo al Teatro Argentina di Roma dalla Compagnia Stabile. Cfr. Iccu; De Medici, nr. 68; Gambetti-Vezzosi, Rarità bibliografiche del Novecento italiano, p. 254.

Duilio Cambellotti (Roma, 10 maggio 1876 – Roma, 31 gennaio 1960) è stato un artista italiano, di arti grafiche e di arti visive. Si accostò inizialmente all’Art Nouveau, accogliendone però gli aspetti prettamente originari e pionieristici espressi dalle idee di William Morris. Egli, come Morris, vide nell’arte una finalità sociale, globale, moralistica, pedagogica al fine di renderla fruibile a tutti e, come il “maestro”, divenne l’esempio lampante di artista-artigiano per eccellenza. Per questo motivo viene, a ragione, considerato uno degli esempi più validi in Italia dell’Art Nouveau, che ha caratterizzato l’Europa tra la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo. Cambellotti infatti fu incisore, xilografo, pittore, scenografo, architetto, decoratore, arredatore, designer, grafico, cartellonista pubblicitario, progettista di suppellettili, oggettistica e componenti d’arredo, scultore, ceramista e illustratore.

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