L’arte della stampa a Faenza nei secc. XV e XVI
L’introduzione della stampa a Faenza per opera di stampatori ignoti anticipata di cinquant’anni: 1476, non 1523.
Memoria storica e bibliografia critica con 6 riproduzioni.
Reggio d’Emilia, Scuola di Bibliografia Italiana, 1932
Opuscolo in 4° (cm 24,5 × 17); pagine 40, con 6 riproduzioni tipografiche in nero nel testo.
Brossura editoriale originale in cartoncino con elegante cornice xilografica figurata al piatto.
Minimi segni del tempo, in particolare alcune tracce d’acqua alla copertina, ma nel complesso copia ottima e ben conservata.
Contenuto e rilevanza
Questa rara pubblicazione della Scuola di Bibliografia Italiana, pubblicata sotto lo slogan “Donare all’Italia la sua bibliografia”, rappresenta un contributo fondamentale alla storia dell’editoria italiana, con particolare attenzione al caso faentino.
L’autore dimostra che la stampa a Faenza fu introdotta già nel 1476, anticipando di circa cinquant’anni quanto fino ad allora ritenuto (tradizionalmente datato al 1523). La ricerca si basa su documenti rari, confronti bibliografici e reperti di edizioni oggi conservate presso la Biblioteca Comunale di Faenza e presso la Biblioteca Marciana di Venezia.
Le sei riproduzioni presenti nel volume raffigurano frontespizi e carte di rare edizioni faentine del primo Cinquecento, tra cui:
- l’unica stampa del 1527 del Simonetti (frontespizio architettonico con figure e stemmi);
- una stampa del 1523 per i tipi di Francesco Rughignello;
- la rarissima edizione faentina del 20 settembre 1523 contenente le Auscultationes di Antonio Tiradini da Faenza su Galeno.
Importanza bibliografica
Il volume unisce rigore storico-filologico, finalità di riscoperta bibliografica locale e valore iconografico, configurandosi come riferimento imprescindibile per studiosi della stampa umanistica, collezionisti e bibliotecari. Testimonia inoltre lo sforzo bibliografico italiano del primo Novecento nella rivalutazione delle tradizioni tipografiche regionali.