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Lettere volgari di diversi nobilissimi huomini, et eccellentissimi ingegni, scritte… – In Vinegia, Eredi di Aldo Manuzio, 1546/49

600,00 

Raccolta epistolare cinquecentesca in edizione aldina originale, con le due iconiche marche del delfino e dell’ancora. Esemplare di gusto collezionistico, legato in pregiato marocchino ottocentesco. Testimonianza raffinata dell’editoria veneziana umanistica.

COD: Sdt 1518 Categorie: , , Tag:

Lettere volgari di diversi nobilissimi huomini, et eccellentissimi ingegni, scritte in diverse materie
In Vinegia, per gli Eredi di Aldo Manuzio (Aldi Filli), 1546–1549

Dati editoriali
Due volumi in uno, in 8° (cm 15 x 10,5); carte: 136 – 117, (3). Marca tipografica aldina al frontespizio ed al fine di ciascun volume (l’ancora con il delfino, motto Festina lente), in due diverse versioni: la prima semplice e la seconda in cornice figurata con putti alati, fiori e trofei militari.

Legatura
Elegante legatura ottocentesca in pieno marocchino marrone, con dorso a 5 nervi, decorato da fregi e cerchi dorati, e titolo su tassello. Tagli spruzzati, sguardie marmorizzate coeve.

Contenuto
Raccolta delle epistole letterarie e retoriche di noti umanisti, politici e scrittori italiani del Cinquecento, stampate per la prima volta in forma divulgativa. L’opera ha goduto di grande diffusione presso ambienti colti e accademici per l’alto valore stilistico e per l’efficace campionatura dell’italiano epistolare dell’epoca.

Stato di conservazione
Buono. Alcune bruniture e sporadiche gore marginali; note di possesso antiche al frontespizio del primo volume, con segni di cancellature manoscritte. Solida la struttura della legatura, lievi abrasioni al dorso.

Nota tipografica
Esemplare aldino di piena fioritura editoriale manuziana postuma, con le due celebri marche del delfino attorcigliato all’ancora: la prima, semplice e più sobria, al frontespizio ed al fine del primo volume; la seconda, ricca e incorniciata da elementi figurativi, al secondo frontespizio e al suo fine. La seconda marca, incisa con putti e mascheroni, fu introdotta dagli eredi Manuzio negli anni ’40 del Cinquecento come emblema di continuità e rinnovamento.

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