Pufendorf, Samuel von
Le droit de la nature et des gens, ou systeme general des principes les plus importans de la morale, de la jurisprudence, et de la politique. Traduit du latin par Jean Barbeyrac
Leide, chez J. de Wetstein, 1759
Due volumi in quarto (cm 26,5 × 21); pagine: [Vol. I] CXXI, (3), 680; [Vol. II] (2), 613, (31), 52, (2). Legatura: Mezza pelle coeva con punte, nervi e titoli dorati su tasselli al dorso, piatti marmorizzati, tagli spruzzati. Ottimo esemplare con solo lievi bruniture marginali.
Contenuto e apparato iconografico
- Volume I: antiporta allegorica incisa (rappresentazione mitologica), ritratto di Samuel Pufendorf inciso su rame, frontespizio in rosso e nero.
- Volume II: ritratto di Jean Barbeyrac, frontespizio in rosso e nero, numerose testatine e finalini xilografici.
- Il testo è organizzato in otto libri suddivisi in capitoli, con dettagliata Table des chapitres all’inizio di ciascun tomo.
- In fine al secondo volume, due orazioni accademiche di Jean Barbeyrac:
- Oratio Inauguralis de Dignitate et Utilitate Juris ac Historiarum (Lausanna, 1711) – Terza edizione corretta.
Celebre discorso sulla necessità di coniugare lo studio del diritto con quello della storia, per una formazione giuridica solida e umanistica. - Oratio Inauguralis de Studio Juris Recte Instituendo (Groninga, 1717) – Seconda edizione emendata.
Discorso inaugurale tenuto in occasione dell’assunzione della cattedra di Diritto pubblico e privato, in cui Barbeyrac riflette sul metodo corretto per insegnare la scienza giuridica, sottolineando l’importanza della razionalità, del confronto critico e dell’esempio morale nei giuristi.
- Oratio Inauguralis de Dignitate et Utilitate Juris ac Historiarum (Lausanna, 1711) – Terza edizione corretta.
Entrambe le orazioni sono stampate in latino su due colonne e costituiscono un’importante testimonianza del pensiero didattico-giuridico di Barbeyrac, di matrice illuminista.
Nota storico-critica
Quest’opera rappresenta una delle pietre miliari del giusnaturalismo moderno. Originariamente pubblicata in latino nel 1672, il De jure naturae et gentium fu il primo trattato sistematico volto a fondare l’etica e il diritto naturale su basi razionali e universali, svincolate dalla teologia.
La presente edizione, tradotta e ampiamente annotata da Jean Barbeyrac – giurista, traduttore e professore a Losanna e Groningen – rappresenta una versione arricchita di grande successo nel XVIII secolo. Le sue aggiunte costituiscono una vera e propria enciclopedia del pensiero morale e giuridico, con riferimenti alla filosofia antica, alla teologia protestante, alla giurisprudenza contemporanea e alla politica.
Impatto e fortuna dell’opera
Il Droit de la Nature et des Gens di Samuel von Pufendorf, nella traduzione e annotazione di Jean Barbeyrac, ebbe un’influenza straordinaria sulla formazione del pensiero giuridico e politico europeo tra XVII e XVIII secolo. Diffusa in ambiente accademico e utilizzata come manuale nelle università protestanti di tutta Europa, l’opera contribuì in modo decisivo alla laicizzazione del diritto naturale, proponendo un sistema etico-giuridico fondato sulla ragione, sull’uguaglianza e su un ordine naturale dei rapporti umani, svincolato da dogmi religiosi. Le dottrine di Pufendorf, interpretate da Barbeyrac alla luce dell’Illuminismo francese e dell’empirismo inglese, influenzarono filosofi come Montesquieu e Rousseau, giuristi come Vattel, e, indirettamente, il pensiero politico anglo-americano. La sua visione del diritto naturale come fondamento delle leggi civili, del contratto sociale e della sovranità, ne fa uno dei testi-cardine della modernità giuridica e della costruzione dell’idea di “diritti dell’uomo” in epoca pre-rivoluzionaria. Quest’edizione, dotata di apparato critico, tavole analitiche e orazioni accademiche, rappresenta l’espressione più matura e influente di questo lungo processo intellettuale.