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Vallo libro contenente appertinente ad Capitani, ritenere & fortificare una Città con bastioni (Venezia, 11 marzo 1524)

4.500,00 

Rarissimo trattato militare veneziano del primo Cinquecento, riccamente illustrato con macchine d’assedio, armi da fuoco e strumenti tecnici. Firmato da Eustachio Celebrino al frontespizio, è una delle prime opere a stampa destinate alla pratica ingegneristica bellica. Esemplare eccezionale in legatura settecentesca. Autentico documento tecnico e visivo della guerra rinascimentale.

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Della Valle Battista
Vallo libro contenente appertinente ad Capitani, ritenere & fortificare una Città con bastioni
(Venezia, Eustachio Celebrino?, 11 marzo 1524)

Dati editoriali:
Stampato in Venezia, “nel anno del Signore Dio nostro M. D. XXIIII. Adì XI. Marzo” [11 marzo 1524].
Tipografia non dichiarata, ma attribuibile con buona probabilità a Eustachio Celebrino (firmato “EVSTACHIVS” nel fregio xilografico al frontespizio), incisore e stampatore attivo tra Venezia e Urbino.

Descrizione fisica:
Volume in 16°  (cm 10,5 × 14,5). Carte: (1), 8, 71 (compreso il “Registro”), (1). Testo in carattere tondo, uso di alcune maiuscole tonde e rubricature. Legatura settecentesca in piena pelle marmorizzata, dorso a 4 nervi con fregi e filetti dorati. Esemplare in condizioni eccezionali, con carte fresche e margini ampi.

Contenuto principale:
Trattato militare illustrato, destinato alla formazione e istruzione dei Capitani e ingegneri militari del primo Cinquecento.
Suddiviso in più libri e capitoli, l’opera tratta in forma sistematica e con taglio pratico i seguenti argomenti:

  • Tecniche per fortificare città e castelli mediante bastioni, trincee, argani e trabucchi.

  • Costruzione e uso di armi da fuoco e artifici pirotecnici (“trombe de fuoco”, “vasi incendiarii”, bombe manuali).

  • Progettazione di macchine belliche: torri mobili, scale ad argano, arieti montati su ruote per l’assedio di mura.

  • Ordini di battaglia, esercizi militari, artiglierie e strategie per l’attacco e la difesa.

  • Considerazioni morali e riflessioni sul mestiere del capitano, con richiami alla virtù e all’esperienza.

Apparato iconografico:
Straordinariamente ricco per un’opera tecnica del primo Cinquecento, comprende:

  • Frontespizio xilografico figurato, firmato “EVSTACHIVS”, con bordi allegorici (Marte e Bellona, trofei militari, scene di addestramento).

  • Tavole a piena pagina di armi incendiarie e strumenti da assedio.

  • Numerose xilografie nel testo: macchine da guerra mobili, torri, arieti, scale, trincee, pompe di fuoco.

  • Un fregio conclusivo in stile italiano che decora l’ultima carta.

Le illustrazioni non sono solo decorative ma parte integrante del contenuto tecnico: accompagnano e spiegano le istruzioni con un linguaggio visivo di grande efficacia, tra trattato scientifico e manuale pratico da campo.

L’autore: Battista della Valle
L’opera è attribuita a Battista della Valle, ingegnere militare attivo nella prima metà del XVI secolo, probabilmente di origine lombarda o veneta. Figura avvolta da un certo grado di oscurità biografica, Della Valle fu tra i primi a sistematizzare le conoscenze tecniche dell’arte militare in lingua volgare, rivolgendosi non solo agli architetti o ai letterati, ma direttamente ai capitani e ai pratici d’armi. La sua opera si colloca nel contesto di una crescente professionalizzazione dell’ingegneria bellica italiana tra Quattro e Cinquecento, periodo in cui le innovazioni nelle fortificazioni (come il bastione “alla moderna”) e nelle artiglierie stavano trasformando radicalmente la guerra.
Il “Vallo” si distingue per il linguaggio accessibile, la chiarezza espositiva e l’ampio uso di illustrazioni: tutti elementi che testimoniano la volontà di produrre un manuale pratico più che un trattato teorico. Della Valle si pone così tra gli antesignani della moderna letteratura tecnico-militare, accanto a nomi come Francesco di Giorgio Martini o Niccolò Tartaglia, sebbene con uno stile più popolare e orientato all’uso immediato sul campo.

Le illustrazioni e il sapere visivo nella trattatistica bellica del Cinquecento
Nel contesto dell’editoria tecnica del primo Cinquecento, le illustrazioni xilografiche svolgevano un ruolo fondamentale: non solo decorativo, ma esplicativo e didattico. I trattati militari si proponevano come veri e propri manuali pratici e le immagini avevano il compito di tradurre in forme visive immediate nozioni complesse di ingegneria, meccanica e pirotecnia.
Nel Vallo di Battista della Valle le figure sono parte integrante del discorso: le macchine da assedio, le armi da fuoco, i modelli di fortificazione e i dispositivi meccanici mobili sono sempre accompagnati da precise illustrazioni che ne permettono la comprensione e la riproduzione. Questo approccio “visuale” era cruciale per lettori spesso più abili nell’azione che nella lettura teorica, come i capitani, gli artiglieri e gli ingegneri militari.
In tal senso, opere come questa anticipano l’uso del disegno tecnico e si inseriscono in una tradizione illustrata che trova paralleli nei manoscritti tardomedievali di architettura militare, ma che qui raggiunge un grado di diffusione e accessibilità nuovo grazie alla stampa. La firma di Eustachio Celebrino al frontespizio rafforza questa dimensione, testimoniando una collaborazione tra autore, incisore e tipografo che conferisce all’opera un’elevata qualità editoriale e comunicativa.

Note tipografiche e filologiche:
L’opera è di grande rarità, sia per datazione che per contenuto. Si tratta di un raro esempio di trattato di ingegneria bellica popolare e illustrato stampato a Venezia nel primo Cinquecento. Nonostante il frontespizio non riporti esplicitamente il nome dell’autore né dello stampatore, lo stile grafico e la firma xilografica “EVSTACHIVS” attribuiscono l’opera all’incisore Eustachio Celebrino da Udine, attivo a Venezia fino agli anni 1530.
Celebrino è noto per altri libri illustrati in ambito tecnico e medico.

Esemplari censiti:
L’opera è rarissima e non compare frequentemente sul mercato antiquario. Se ne conoscono pochissimi esemplari censiti in biblioteche storiche (es. British Library, BnF o Biblioteca Marciana), spesso incompleti o privi di legatura antica. La data 1524 è confermata anche in repertori come EDIT16. Non risulta presente in USTC, ma esistono riferimenti in repertori bibliografici dedicati a libri d’arte bellica del XVI secolo.

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