Avvedimenti civili di M. Giovan Francesco Lottini da Volterra
In Venetia, appresso Iacomo Leonzini, 1575
Descrizione fisica:
Cm. 15 x 10; pagine: (40), 304; legatura coeva in pergamena rigida con titolo manoscritto al dorso; stato di buono, con minimi segni del tempo.
Contenuto:
Raccolta postuma di riflessioni morali e politiche composte da Giovan Francesco Lottini, segretario al servizio di vari principi italiani. L’opera raccoglie massime, consigli e osservazioni pragmatiche sul potere, sull’arte del governo, sull’inganno e sulla prudenza nel mondo della politica, redatti con stile netto e aforistico. La pubblicazione venne curata dal fratello dell’autore e dedicata al Granduca di Toscana, Francesco I de’ Medici.
Struttura tipografica e ornamenti:
Titolo stampato in grandi caratteri tondi; presenza di fregi xilografici e capilettera decorati a inizio delle sezioni. Marca tipografica al frontespizio con figura allegorica e motto “NON TIBI”, tipico del Leonzini.
Nota bibliografica:
Opera di notevole interesse per lo studio della cultura politica italiana del tardo Rinascimento, è spesso accostata al pensiero di Machiavelli per toni e contenuti. Piuttosto rara in prima edizione.
Approfondimento sull’autore:
Giovan Francesco Lottini da Volterra (ca. 1512–1572) fu un abile cortigiano, segretario di Cosimo I de’ Medici e figura ambigua e scaltra del suo tempo. Coinvolto in intrighi e congiure (pare legato anche all’attentato a Lorenzino de’ Medici), Lottini si distinse per la sua capacità di manovrare negli ambienti della politica rinascimentale italiana. Gli Avvedimenti civili, pubblicati postumi, riflettono appieno questa esperienza di vita tra le corti, offrendo una raccolta di riflessioni brevi, acute e spesso ciniche su potere, convenienza, simulazione e virtù politica. L’opera è considerata, in molti aspetti, una versione moraleggiante e meno sistematica del Principe di Machiavelli, benché più prudente nei toni e più attenta alla morale cristiana.
Approfondimento sulla marca tipografica:
La marca tipografica presente al frontespizio, incisa in xilografia, è quella tipica di Iacomo Leonzini, attivo a Venezia tra il 1560 e il 1580. Essa rappresenta un uomo nudo, in posizione stante, che solleva uno scudo con il braccio sinistro mentre con la destra riceve un colpo o una spinta da una mano che emerge da una nube. Il motto che circonda la scena – NON TIBI (“non per te”) – rafforza l’interpretazione morale dell’immagine, come monito contro l’egoismo e richiamo al servizio pubblico e alla rettitudine. Questo dispositivo visivo si presta perfettamente al tono dell’opera del Lottini, che riflette sull’etica e sull’arte del governo, e ben si inserisce nell’apparato simbolico tipico delle stamperie cinquecentesche veneziane.