Bernardino Pino
Della nuova scielta di Lettere di diversi Nobilissimi Huomini, mi et eccell. Ingegni, Scritte in diverse materie. Fatta da tutti i Libri sin’hora stampati. Libro primo con un Discorso Della comodità dello scrivere di M. Bernardino Pino e Libro secondo.
In Venetia, (non comare 1574 (M.D.LXXIIII).
- Editore e Marchio tipografico: l’edizione non riporta un editore esplicito sul frontespizio
- Edizione: rarissima prima edizione (1574)
- Formato: In ottavo (ca. cm 11,5 x 17).
- Pagine: (2 non numerate bianche) + (48) + 432 – 543 + (1), (8), (2) (N.2 Tavole con simboli al Libro secondo)
- Legatura: mezza pergamena coeva su piatti marmorizzati, con tassello rosso dorato al dorso; ottimo esempio di rilegatura secentesca per opera cinquecentesca.
- Stato di conservazione: qualche segno del tempo ma stato di buono.
✦ Autore con note biografiche estese
Bernardino Pino (attivo seconda metà del XVI secolo) è una figura di erudito e compilatore veneziano poco documentata, ma significativo per il suo contributo alla letteratura epistolare. Nonostante la scarsità di notizie biografiche, Pino si distingue come organizzatore di raccolte di lettere di celebri umanisti, letterati e nobili, selezionate dai più noti repertori e libri a stampa precedenti. La sua attività si colloca nella scia del crescente interesse cinquecentesco per il genere della “lettera” come forma letteraria autonoma, modello di stile e strumento di educazione culturale e sociale.
✦ Opera
Titolo: Della Nuova Scielta di Lettere di Diversi Nobilissimi Huomini, et eccellenti Ingegni
Descrizione: Raccolta di lettere in volgare, tratte da autori illustri e ordinata in due libri. Contiene anche un Discorso della commodità dello scrivere, attribuito allo stesso Bernardino Pino, dove si esaltano i vantaggi culturali, morali e pratici dell’arte epistolare. L’opera è uno strumento di formazione letteraria e uno specchio della civiltà umanistica del tempo.
✦ Analisi timbro rosso visibile al frontespizio
È presente un timbro a secco inchiostrato di rosso in basso al frontespizio, raffigurante uno stemma coronato con figure probabilmente araldiche. Probabilmente appartiene a una biblioteca privata o a un’istituzione nobiliare italiana o francese attiva tra XVIII e XIX secolo. Il timbro contribuisce alla storia collezionistica dell’esemplare, anche se l’identificazione precisa richiederebbe un confronto più ampio.
✦ Editore
L’edizione non riporta un editore esplicito sul frontespizio, ma per confronti con altre opere analoghe e l’uso della marca tipografica (figura femminile seduta sotto un albero, un leone e figure allegoriche) possiamo attribuire la stampa all’ambiente tipografico veneziano, probabilmente a Giorgio Angelieri o eredi, editori attivi tra gli anni ’70 e ’80 del Cinquecento a Venezia.
La marca con la dicitura “ROMA” e le figure allegoriche è tipica delle edizioni veneziane legate a opere morali e letterarie di larga circolazione.
✦ Contesto storico e autoriale
Il Cinquecento conosce un’enorme fortuna del genere epistolare: le lettere, non solo private ma anche fittizie o raccolte, rappresentano il modo perfetto per insegnare stile, arguzia, cultura e comportamento sociale. La raccolta di Bernardino Pino si inserisce pienamente in questo contesto di editoria pedagogica, volta a istruire nobili, funzionari, intellettuali nella pratica della scrittura elegante e corretta.
✦ Elementi bibliografici e collezionistici rilevanti
- Stato di conservazione: buono; carte sane, margini ampi, qualche segno del tempo.
- Legatura: moderna ma pregevole, in mezzo marocchino (dorso in pelle marrone scuro decorato in oro) con piatti marmorizzati.
- Elementi tipografici: marca xilografica molto bella al frontespizio, capolettera ornati, ampio uso di fregi decorativi alle sezioni interne.
- Provenienza: presenza di timbro di possesso rosso non identificato.
- Edizione: rarissima prima edizione (1574).
✦ Informazioni sulle due tavole presenti
- Prima tavola (con caratteri ebraici):
Tavola didattica che mostra combinazioni di lettere ebraiche associate a significati teologici e filosofici (es. “Pater”, “Creat”, “Caput”, “Ignem”). È molto raro trovare tali inserzioni in opere di raccolte epistolari, indice di un interesse più vasto per la cultura cabalistica e mistica diffusa a Venezia in quegli anni. - Seconda tavola (anagrammi del nome “Lucretia”):
Schema combinatorio che mostra tutte le possibili riorganizzazioni delle lettere della parola “LUCRETIA”. Si tratta di un esercizio di stile letterario e di gioco retorico, tipico del tardo Rinascimento.
Entrambe le tavole arricchiscono notevolmente il valore dell’opera e la sua rarità.