Carlo Maria Carafa, Opere politiche-cristiane…
Mazzarino, per Giovanni Vanberge, 1692
In folio (cm 33 x 23,5); carte: (14 n.n.), 158; (10 n.n.), 156; (16 n.n.), 134; (10 n.n.). Legatura coeva in piena pergamena rigida con titolo manoscritto al dorso; tagli spruzzati; lievi arrossature e gora marginale in alcune carte, ma nel complesso ottimo esemplare, fresco e completo.
Descrizione bibliografica:
Pregevole edizione originale dell’opera politica e religiosa del principe Carlo Maria Carafa, suddivisa in tre libri:
- Libro I: Il principe politico-cristiano
- Libro II: Il principe esemplificato d’alcune virtù di principi santi
- Libro III: Scrutinio politico contro la falsa ragion di stato di Niccolò Machiavelli
Ogni parte è introdotta da proprio frontespizio tipografico con cornici xilografiche, testo su due colonne entro elegante cornice ornamentale incisa in xilografia su ogni pagina.
Apparato iconografico:
- Ritratto dell’autore inciso in rame da Andrea Magliar
- 4 grandi tavole allegoriche a piena pagina, firmate da Giacomo del Pò (disegno) e Magliar (incisione), raffiguranti scene di esaltazione del principe cristiano, della sapienza divina e della giustizia sovrana.
- 12 ritratti xilografici di “principi santi” incastonati nel testo (tra cui S. Ferdinando, S. Luigi IX, S. Edoardo, S. Stefano d’Ungheria).
L’apparato figurativo è notevole per forza simbolica e qualità incisoria, in linea con il programma didattico e apologetico dell’opera.
Approfondimento tipografico:
L’opera fu stampata nel palazzo del principe Carafa stesso, grazie alla tipografia istituita dal fiammingo Giovanni Vanberge, attivo a Mazzarino. Questa tipografia, voluta dallo stesso autore, rappresenta un unicum nella storia della stampa siciliana barocca: secondo diversi studiosi (vedi P. Bongi, F. Barberi), si tratta di una delle edizioni tipograficamente più eleganti prodotte in Sicilia nel XVII secolo, per accuratezza nella composizione, nitidezza delle impressioni e qualità della carta. La composizione, ariosa e teatrale, rivela il gusto per la scenografia visiva dell’aristocrazia siciliana e l’ambizione di creare un’opera degna delle grandi officine romane e veneziane.
Nota storico-biografica:
Carlo Maria Carafa (1642–1695), Principe di Butera, fu figura di spicco della nobiltà siciliana del tardo Seicento, diplomatico presso la Santa Sede e la corte imperiale di Vienna, oltre che uomo di profonda fede e pensiero. Le Opere politiche-cristiane costituiscono la sua summa morale e politica, nella quale si contrappone alla visione machiavellica del potere un modello alternativo di governo radicato nella virtù cristiana, nella sapienza, nella carità e nella giustizia.
L’opera riflette un clima post-tridentino di rigenerazione dei modelli politici alla luce della fede, ma si inserisce anche nel più ampio dibattito europeo sulla “ragion di Stato”, che vide altri autori opporsi a Machiavelli (come Giovanni Botero o Cornelio a Lapide). L’edizione diviene dunque manifesto politico, strumento pedagogico e opera d’arte a stampa.