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Constitutiones et decreta condita in Provinciali Synodo Mediolanensi – Carolo Borromeo – Brixiae, apud Petrum Mariam Marchettum, 1582

280,00 

Rara edizione bresciana delle costituzioni sinodali di San Carlo Borromeo, stampata nel 1582 per la diffusione nella provincia ecclesiastica lombarda. Testo cardine della riforma tridentina in ambito milanese. Esemplare ben conservato e completo di indice.

Constitutiones et decreta condita in Provinciali Synodo Mediolanensi

Habita sub Carolo Borromeo, S.R.E. Cardinali tituli S. Praxedis, Archiepiscopo Mediolanensi
Brixiae, apud Petrum Mariam Marchettum, 1582
In-16° (cm 14,5 × 10); pagine [8], 343, [41] (compresi indici). Marca tipografica con delfino e àncora al frontespizio. Legatura novecentesca in cartoncino morbido tipo pergamenato, in stile antico, ben eseguita; interni ben conservati, con minimi segni del tempo e leggere fioriture marginali su alcune carte.

Nota descrittiva e storico-editoriale

Questa rara edizione bresciana del 1582 raccoglie le Costituzioni e Decreti promulgati durante il Concilio Provinciale di Milano del 1576, presieduto dal cardinale Carlo Borromeo, una delle figure centrali della Riforma cattolica post-tridentina.

Il sinodo, celebrato sotto il pontificato di Gregorio XIII, fu uno dei più importanti momenti di ridefinizione del clero ambrosiano e delle pratiche ecclesiastiche locali, in stretta aderenza ai canoni del Concilio di Trento. I decreti spaziano dalla formazione del clero alla regolamentazione della vita monastica, dalla disciplina dei parroci alla visita pastorale, fino alle norme su sacramenti e liturgia.

L’edizione bresciana si distingue per l’apparato tipografico sobrio e corretto, la presenza di un dettagliato indice analitico in fine (con rimando anche a temi come l’unzione degli infermi e la custodia dei sacramenti) e per la sua diffusione tra le diocesi lombarde in epoca borromaica. Le ultime carte, datate Die IX Aprilis MDLXXX, recano l’approvazione ufficiale firmata dal protonotario apostolico P. Galesinus.

San Carlo Borromeo e i sinodi provinciali: riforma e disciplina nella Chiesa post-tridentina

Carlo Borromeo (1538–1584), arcivescovo di Milano e cardinale della Chiesa cattolica, fu uno dei principali artefici della riforma tridentina in Italia settentrionale. Nipote di papa Pio IV, ma soprattutto figura di straordinaria rigenerazione spirituale e pastorale, Borromeo fu protagonista di una stagione di profondo rinnovamento della Chiesa, tesa a correggere gli abusi del clero e a restaurare l’autorità morale e sacramentale del vescovo nella diocesi.

Nel suo lungo episcopato, indisse sei sinodi diocesani e undici sinodi provinciali, tra cui quello del 1576, i cui atti sono contenuti in questo volume. I sinodi provinciali, da lui presieduti come metropolita della provincia ecclesiastica ambrosiana, furono strumenti cruciali per applicare i decreti del Concilio di Trento. In essi venivano stabilite norme su:

  • formazione del clero e predicazione,
  • disciplina parrocchiale e vita comunitaria,
  • visite pastorali e sacramenti,
  • comportamento morale ed economico del clero.

Le sue Constitutiones non erano semplici raccomandazioni, ma atti legislativi di valore vincolante, accompagnati da una rete di controllo rigorosa ed esercitata con zelo personale.

Canonizzato nel 1610, San Carlo Borromeo è oggi considerato il prototipo del vescovo riformatore: colto, ascetico, infaticabile nella visita delle parrocchie e nella lotta contro le resistenze secolari del clero. La sua figura continua a rappresentare uno dei momenti più alti della spiritualità cattolica moderna.

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