Tomaso da Kempis
De Imitatione Christi. Libri Quatuor di Thomas a Kempis, canonico regolare dell’Ordine di S. Agostino
Stampato a Venezia, presso Curti, 1696 (“Venetiis, M. DC. XCVI”). Con licenza dei superiori.
Descrizione fisica:
Formato 16° piccolo (cm 9,7 × 5 ca.). Pagine: (22) preliminari, 441 numerate, (13) finali non numerate.
Legatura coeva in piena pergamena floscia, dorso con tracce di titolazione manoscritta sbiadita. Tagli bruniti. Esemplare in condizioni eccellenti per la tipologia, con segni d’uso coerenti all’epoca.
Frontespizio con marca tipografica xilografica raffigurante una scena evangelica (Cristo in atto di lavare i piedi agli apostoli), contornata da annotazioni manoscritte antiche. Presente anche nota di possesso manoscritta all’interno del piatto anteriore, datata 1698: Est Dni Angeli Gualdi hic liber. 1698.
Contenuto:
Classico intramontabile della spiritualità cristiana, il De imitatione Christi (XV sec.), tradizionalmente attribuito a Tommaso da Kempis, è articolato in quattro libri:
- De imitatione Christi et contemptu omnium vanitatum mundi
- De interna conversatione
- De interna consolatione
- De Sacramento altaris
Questa edizione, stampata a Venezia alla fine del XVII secolo, testimonia la persistente fortuna dell’opera nella cultura devozionale post-tridentina, con un formato compatto e maneggevole adatto all’uso personale e meditativo, particolarmente apprezzato da religiosi e laici in ambito monastico e confraternale.
Apparato iconografico:
- Marca tipografica xilografica al frontespizio: Cristo lava i piedi a Pietro, in chiara evocazione al modello dell’umiltà e della carità, temi centrali dell’opera.
- Lettere iniziali ornate.
- Non presenti altre illustrazioni.
Note di possesso e provenienza:
- Il volume reca una nota manoscritta datata 1698, che indica con discreta chiarezza:
Est Dni Angeli Gualdi hic liber. 1698
Ovvero: “Questo libro è del Signor Angelo Gualdi, 1698”.
Potrebbe trattarsi di un religioso, un ecclesiastico o un membro di confraternita: la grafia e la formula sono tipiche del possesso clericale.
- Altre note manoscritte coeve o poco successive compaiono anche in basso al frontespizio (difficilmente leggibili ma probabilmente identificative di passaggi di proprietà o collocazioni interne a biblioteche conventuali).
Formato tascabile e funzione devozionale
Il volume si distingue per il formato straordinariamente compatto (meno di 10 cm in altezza), che lo rende uno dei più piccoli esemplari secenteschi del De imitatione Christi noti in ambito veneziano. I caratteri sono minutissimi ma nitidi, dimostrando la perizia tipografica dell’officina Curti.
Questo tipo di edizione era pensato per l’uso privato, quotidiano e portatile: il libro poteva essere custodito in tasche o pieghe dell’abito, usato per la lettura personale, la meditazione o la preghiera anche in assenza di ambienti stabili.
È un esempio significativo della volontà di interiorizzazione della pratica spirituale promossa dalla spiritualità post-tridentina, in cui l’oggetto-libro diventava compagno fisico e simbolico del cammino devoto.