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Dei dolori di Maria Vergine. Canti quattro in ottave sdrucciole di Angelo Mazza parmigiano… Parma, dalla Stamperia Carmignani, MDCCCXV (1815)

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Rara quarta edizione del poemetto sacro di Angelo Mazza sui dolori di Maria, con versione latina a fronte di Benedetto Del Bene. Parma, 1815. In brossura originale marmorizzata, con canto finale inedito.

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Dei dolori di Maria Vergine. Canti quattro in ottave sdrucciole di Angelo Mazza parmigiano,
colla versione latina di Benedetto Del Bene gentiluomo veronese.

Parma, dalla Stamperia Carmignani, MDCCCXV (1815).
Quarta edizione accresciuta dell’ultimo canto fin qui inedito.

Descrizione fisica:
Opuscolo in 8° (cm 22,5 x 15); pagine 62.
Legatura in brossura editoriale originale muta, su carta decorativa di tipo marmorizzato; barbe editoriali, buono stato generale di conservazione, con piccoli segni del tempo marginali.

Contenuto:
Poemetto religioso composto da quattro canti in ottave sdrucciole, incentrato sui dolori della Vergine Maria ai piedi della Croce, opera di Angelo Mazza (1741–1817), poeta e letterato parmigiano noto per la sua produzione sacra e civile. In questa rara quarta edizione è incluso un canto aggiuntivo, inedito fino ad allora. Il volume è accompagnato da una versione latina del testo a cura di Benedetto Del Bene, figura colta e nobile veronese, a testimonianza dell’intento educativo e spirituale del componimento. L’opera si inserisce nel filone tardo-settecentesco di poesia religiosa popolare e colta, destinata a circolare anche in ambienti ecclesiastici e accademici. Angelo Mazza, sacerdote e poeta, fu autore molto stimato a Parma e la sua opera riflette un linguaggio affettivo e nobile, con attenzione alla musicalità del verso. La versione latina coeva indica una volontà di dialogo col mondo colto e clericale.

Particolarità esemplare:
Copertina muta in carta marmorizzata d’epoca, genuina e ben conservata. Esemplare non comune, ricercato anche per la doppia versione (italiana e latina) e per il completamento con il canto finale, assente nelle prime edizioni.

Approfondimento storico-letterario:
Angelo Mazza, sacerdote e poeta attivo a Parma nel tardo Settecento, fu autore stimato sia per la sua sensibilità religiosa sia per l’eleganza del suo stile poetico. Dei dolori di Maria Vergine rappresenta uno degli esempi più riusciti della devozione lirica mariana nella letteratura italiana preottocentesca. L’opera si distingue per la forma delle ottave sdrucciole, metro particolare in cui l’ultimo accento cade sulla terzultima sillaba, conferendo un tono cadenzato e più dolente al componimento.

La versione latina a fronte curata da Benedetto Del Bene non è una semplice traduzione letterale, ma una vera e propria ricreazione poetica in lingua classica, con l’intento di nobilitare ulteriormente il testo e renderlo accessibile a un pubblico colto e internazionale, secondo lo spirito neoclassico e accademico dell’epoca. Del Bene fu figura rilevante nel mondo letterario veronese e collaboratore di diverse iniziative editoriali ad alto contenuto morale e pedagogico. Questa quarta edizione del 1815 è di particolare rilievo non solo per la rarità tipografica, ma perché contiene per la prima volta il quarto canto, non presente nelle tre edizioni precedenti. Questo canto finale conclude l’opera in modo più compiuto e meditativo, sottolineando il ruolo salvifico e dolente della Vergine nella redenzione cristiana.

Notizie editoriali:
La Stamperia Carmignani di Parma era tra le più importanti della città all’inizio del XIX secolo, attiva in particolare nella pubblicazione di testi religiosi, scientifici e accademici. Il presente esemplare rispecchia lo stile editoriale sobrio ma elegante tipico della produzione parmense coeva, con impaginazione curata e carta vergellata.

Curiosità:
Opuscoli come questo erano talvolta letti pubblicamente nelle confraternite religiose, oppure offerti in omaggio a biblioteche ecclesiastiche e nobiliari. L’inserimento di una versione latina permetteva l’adozione anche nei seminari e nei circoli teologici, aumentando la circolazione dell’opera oltre i confini regionali.

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