Della nuova scelta di lettere di diversi nobilissimi huomini, et eccellentissimi ingegni, scritte in diverse materie.
In Venetia, appresso Bernardino Pino, 1582.
Opera completa in 4 volumi.
Descrizione fisica: Quattro volumi in 8vo (cm 15 x 10,5); Tomo I: pp. (n.n. 52), pp. 478, (n.n. 6); Tomo II: pp. 605, (n.n. 11); Tomo III: carte 304, (n.n. 4); Tomo IV: pp. 502 (numerazione errata: 201), (n.n. 8).
Elegante legatura uniforme in piena pergamena rigida, dorsi 5 nervi con titoli manoscritti alla seconda e alla terza casa, tagli spruzzati di rosso. Timbro di appartenenza in rosso presente ai frontespizi. Esemplare in eccezionale stato di conservazione.
Contenuto: Raccolta antologica di lettere, tra le più fortunate e ristampate del Cinquecento, selezionate da Bernardino Pino attingendo da raccolte precedenti. L’opera è un florilegio epistolare che testimonia la varietà dei generi e dei registri stilistici: lettere familiari, politiche, erudite, morali, di condoglianze e di raccomandazione, di letterati e cortigiani. Gli autori sono figure eminenti del Rinascimento italiano (e non solo): letterati, ecclesiastici, uomini di corte e di governo, che offrono uno spaccato significativo del pensiero e del gusto epistolare del tardo Cinquecento. L’opera rappresenta anche una forma di manuale di stile, utilizzata nel tempo come modello per l’arte della corrispondenza.
Nota storica: Pubblicata in un periodo in cui la cultura della lettera stampata era all’apice, la “Nuova scelta” di Bernardino Pino costituisce un’importante testimonianza della fortuna dell’epistolografia cinquecentesca. Essa si pone come continuazione e ampliamento delle raccolte precedenti, come quella di Francesco Sansovino, pur con intenti più pratici e divulgativi. La selezione operata da Pino riflette la volontà di offrire un repertorio ampio e accessibile anche a lettori non specialisti, fungendo da repertorio di formule e modelli per ogni circostanza.
Nota sul timbro rosso di appartenenza: Ciascun frontespizio dei quattro volumi reca un piccolo timbro rosso, di forma stilizzata, verosimilmente impresso da una biblioteca privata o da un collezionista per attestare la propria appartenenza. Questo tipo di contrassegno, sebbene meno invasivo rispetto a ex libris incollati o annotazioni manoscritte, svolgeva la doppia funzione di segno identificativo e deterrente contro la dispersione dei volumi. L’uso del rosso per il timbro, frequente tra XVI e XIX secolo, rispondeva a esigenze tanto estetiche quanto pratiche: garantiva visibilità senza compromettere l’armonia tipografica del frontespizio. In assenza di ulteriori indizi (nome, iniziali, emblemi araldici), risulta difficile attribuirlo con certezza, ma la sua presenza uniforme nei quattro volumi ne conferma l’origine comune e l’integrità della raccolta.
Il timbro appartiene verosimilmente a una biblioteca privata di medio-alto rango, dotata di un sistema interno di marcatura discreta, coerente con l’eleganza dell’insieme. Confronti sono possibili con esempi conservati presso la Biblioteca Marciana di Venezia, la Biblioteca Universitaria di Padova, la Bodleian Library di Oxford e la Biblioteca Ariostea di Ferrara, dove ricorrono timbri simili usati come segni di possesso, spesso astratti, a volte con funzione interna o inventariale.
Non si esclude, infine, una possibile funzione amministrativa del timbro, come marchio di controllo post-soppresione ecclesiastica o di inventariazione ottocentesca: l’assenza di annotazioni complementari fa però propendere per una provenienza colta e collezionistica.
Rarità e valore collezionistico: L’opera è piuttosto rara a trovarsi completa nei quattro volumi e ancor più in stato così eccellente, con legatura uniforme e pergamene originali perfettamente conservate. Apprezzata dai bibliofili per il valore documentario e stilistico, oltre che per la cura editoriale dell’insieme.