Pagano, Francesco Mario
Saggi Politici de’ Principi, Progressi, e Decadenza delle Società
Edizione seconda corretta ed accresciuta.
Napoli, a spese di Filippo Raimondi, 1791-1792.
Descrizione fisica:
Tre volumi in 8° piccolo (cm 12,5 × 19,5); pagine: II, (4), XXIV, 150 – VIII, 199, (1) – (8), 248.
Legatura coeva in piena pergamena rigida, con titoli e fregi dorati su tasselli in pelle colorata ai dorsi; tagli spruzzati.
Al verso del frontespizio di ciascun volume sono stampate citazioni classiche da Lucrezio, Orazio e Ovidio, che introducono l’opera in un tono morale e filosofico di ampia prospettiva (“Molta rinasceranno che già caddero…”, “Nec perit in toto quicquam mundo…”).
Ogni tomo reca indice proprio.
La guardia e la prima bianca del primo volume mostrano un’antica macchia di inchiostro probabilmente dovuta al rovesciamento di un calamaio, caratteristica d’epoca che non compromette la conservazione complessiva, eccellente e genuina.
Contenuto e struttura dell’opera
I Saggi Politici costituiscono il vertice della riflessione teorico-giuridica di Francesco Mario Pagano (1748-1799), uno dei maggiori esponenti del pensiero riformatore napoletano del tardo Illuminismo, allievo di Antonio Genovesi e contemporaneo di Filangieri e Delfico.
La prima edizione, del 1783-85, fu rapidamente esaurita e suscitò ampio dibattito; questa seconda edizione corretta ed accresciuta (1791-92) rappresenta la forma definitiva del testo, ampliata nelle argomentazioni storiche e giuridiche e corretta in numerose parti dall’autore.
L’opera si articola in tre libri, autonomi ma complementari:
- Volume I – Analizza le origini della società, le cause del progresso e della decadenza dei popoli, le leggi morali e fisiche che regolano la vita civile. Pagano si confronta con la filosofia di Vico e con l’idea di “storia ciclica”, riflettendo sulla nascita della civiltà a partire dallo stato selvaggio.
- Volume II – Esamina l’evoluzione della giustizia e del potere giudiziario dall’antichità ai tempi moderni: dal duello e dalla tortura ai principi della giurisprudenza illuminista. È qui che Pagano afferma con forza la necessità di un diritto processuale giusto e umano, anticipando i fondamenti del diritto penale moderno.
- Volume III – Propone una vera e propria filosofia della storia, in cui la corruzione delle istituzioni e la decadenza morale sono viste come conseguenza dell’ingiustizia e dell’abuso di potere. La civiltà, sostiene Pagano, può rinnovarsi solo attraverso l’educazione e la virtù civile.
Rilievo storico e dottrinale
Pagano fu tra i fondatori della Scuola napoletana del diritto naturale, insieme a Filangieri e Genovesi, e tra i primi a elaborare un pensiero politico sistematico in lingua italiana basato sul razionalismo moderato e sull’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
I Saggi Politici si pongono in dialogo con il Contratto sociale di Rousseau e lo Spirito delle leggi di Montesquieu, ma con un taglio più empirico e storico.
Il suo principio cardine è che la storia dei popoli è storia delle loro leggi: la legge giusta conduce alla virtù e al progresso, la legge corrotta genera dispotismo e rovina.
Le teorie espresse nei Saggi si riflettono nelle opere successive di Pagano, in particolare nella Logica de’ probabili (1789), nella Teoria delle leggi criminali (1780-1785) e nel Progetto di Costituzione per la Repubblica Napoletana (1799), di cui fu redattore principale.
In quest’ultimo testo, Pagano applicò i principi dei Saggi Politici delineando una Costituzione laica, egualitaria e repubblicana, fondata sulla sovranità popolare e sulla libertà individuale.
Fortuna e ricezione
Il pensiero di Pagano fu violentemente osteggiato dal potere borbonico e dalla Chiesa: l’autore venne processato per empietà e sovversione, e infine giustiziato nel 1799, dopo la caduta della Repubblica Napoletana.
Divenne simbolo della libertà illuminista e del martirio politico: l’“ultimo filosofo di Napoli”, come lo definì Vincenzo Cuoco.
Nel corso dell’Ottocento l’opera fu riscoperta da giuristi e patrioti italiani, influenzando Cattaneo, Romagnosi e Beccaria, e più tardi alcuni interpreti del liberalismo meridionale.
Oggi i Saggi Politici sono considerati uno dei più alti tentativi italiani di conciliare filosofia della storia, diritto e politica morale, anticipando i fondamenti della sociologia storica e della moderna scienza politica.
Rarità e interesse collezionistico
Questa seconda edizione napoletana, pubblicata dall’editore Filippo Raimondi, è assai rara sul mercato antiquario, poiché molte copie andarono disperse durante le repressioni borboniche e le confische del 1799.
Gli esemplari completi dei tre volumi in legatura coeva uniforme sono ricercati per l’importanza storica e per il valore bibliografico, specie se in buono stato conservativo come il presente.
Riferimenti bibliografici:
Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime, II, p. 233;
Cicogna, Scrittori italiani politici, p. 417;
Biblioteca Nazionale di Napoli, Catalogo Opere napoletane del XVIII secolo, n. 1535;
De Sanctis, Storia della letteratura italiana, cap. XIX;
R. Ajello, La Scuola napoletana e l’Illuminismo riformatore, Napoli, 1971.






















