Il Castello di Stenico nelle Giudicarie coi suoi Signori e Capitani
di Dr. Carlo Ausserer – Traduzione di Giulia Mondini ved. Martinelli
Trento, Stabilimento Lit. Tip. Scotoni e Vitti Editori, 1911
Supplemento III alla rivista Pro Cultura, rivista bimestrale di studi trentini
Descrizione fisica:
Cm 24 x 17; pagine 122, con numerose illustrazioni in bianco e nero, anche a piena pagina.
Brossura editoriale originale con titoli e immagine del castello impressi alla coperta superiore, dorso restaurato. Copia più che discreta.
Contenuto principale:
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Edizione italiana di un saggio storico dettagliato sulle vicende architettoniche, militari e genealogiche del castello di Stenico.
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La narrazione segue l’evoluzione giurisdizionale del maniero attraverso i secoli, focalizzandosi sui vari signori e capitani che vi risiedettero.
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Ampio uso di fonti documentarie trentine e austriache, con particolare attenzione alla storia locale delle Giudicarie.
Apparato iconografico:
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Numerose illustrazioni in bianco e nero nel testo, tra cui:
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Vedute prospettiche del castello di Stenico da diverse angolazioni (da sud-est, nord-est, e da un disegno del 1832).
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Riproduzioni fotografiche e artistiche di antiche dimore e scorci contadini.
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Rappresentazioni di lapidi e fregi architettonici interni al castello.
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Un pregevole stemmario con disegni araldici nitidamente incisi.
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Dettagli sullo stemmario:
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Lo stemmario include numerosi stemmi nobiliari accuratamente riprodotti, corredati da didascalie con data e provenienza archivistica. Fra gli altri si segnalano:
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Stemma di Enrico di Weineck, vicario vescovile, associato alla rivolta dei valligiani del 1473.
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Stemma del vescovo Hinderbach, lapide commemorativa inserita nei lavori edilizi del castello.
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Stemma Bonelli, caratterizzato da figure animali e simboli araldici pastorali.
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Stemma Caesar (dal Cesare), con aquila imperiale bicipite e campo crociato, datato 1748.
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Stemma Stephaninus de Tyone (1581), con rosa araldica e partizione geometrica.
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Altri emblemi minori appartenenti a famiglie patrizie locali e ufficiali del principato vescovile.
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L’insieme si configura come un interessante campionario araldico trentino di età moderna, raro in pubblicazioni divulgative del primo Novecento.
Nota di merito:
Testo di grande valore per studiosi di storia trentina, genealogisti e appassionati di araldica. Il pregio iconografico e l’apparato stemmario lo rendono anche un documento visivo raro. L’opera si distingue inoltre per la cura editoriale e la veste tipografica sobria ma elegante.