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Aeliani De Varia Historia Libri XIIII (Con De Politiis sive…) – Lugduni, [Lione], apud Ioan. Tornaesium et Guil. Gazeium, 1553

600,00 

Prima edizione latina dell’opera morale e aneddotica di Eliano, tradotta da Justus Vulteius e stampata a Lione nel 1553. Legatura coeva in piena pergamena, tipografia raffinata e testo ricco di curiosità storiche e civili. Un classico della sapienza antiquaria, amato nel Rinascimento e nei secoli successivi.

COD: Sdt 1484 Categorie: , , Tag:

Aeliani De Varia Historia Libri XIIII (Con aggiunta: De Politiis sive Rerumpublicarum descriptiones ex Heraclide)
Lugduni, [Lione], apud Ioan. Tornaesium et Guil. Gazeium, 1553

Descrizione fisica:
In-16° (cm 12 × 7,5), pagine 180 + [24] (non numerate, con indice finale).
Legatura coeva in piena pergamena rigida, con tassello rosso al dorso e titoli impressi in oro entro cornice. Presente titolo manoscritto al taglio inferiore, caratteristica frequente per facilitare l’individuazione del volume su scaffali chiusi. Esemplare in buone condizioni generali, completo e ben conservato. Internamente carta fresca, con tipografia nitida e ordinata; minimi segni d’uso, nessuna mancanza.

Contenuto:
L’opera raccoglie i 14 libri delle “Storie Varie” di Eliano (Claudius Aelianus), autore romano di lingua greca del III secolo d.C., tradotti per la prima volta in latino da Justus Vulteius Vetteranus, umanista attivo nel XVI secolo. Le Variae Historiae sono una raccolta di aneddoti, curiosità, esempi morali e costumi di popoli antichi, ricavati da una vasta gamma di fonti storiche e mitografiche, che riflettono una mentalità eclettica e una forte impronta didattica. Segue il trattato De Politiis, una raccolta di descrizioni di governi e costituzioni tratte da Eraclide Pontico, sempre nella versione di Vulteius.

Traduttore:
Justus Vulteius Vetteranus fu uno dei più prolifici traduttori dal greco al latino nel pieno Rinascimento. Le sue versioni, ricche di note filologiche e intonazione ciceroniana, rispondono all’esigenza umanistica di rendere accessibili gli autori greci a un pubblico colto europeo.

Apparato tipografico:

  • Frontespizio con marca tipografica ovale (il noto motto: Quod tibi fieri non vis, alteri ne feceris), “Ciò che non vuoi sia fatto a te, non farlo agli altri”.
  • Elegante carattere romano corsivo e tondo, ben distanziato.
  • Capilettera ornati all’inizio di capitoli e sezioni.
  • Numerose rubriche tematiche e struttura ordinata, che agevolano la consultazione.

Nota sull’autore – Claudio Eliano e il suo impatto nel Rinascimento
Claudio Eliano (Claudius Aelianus), retore romano del III secolo d.C., fu uno degli autori greci più apprezzati durante il Rinascimento per il suo stile limpido e per la straordinaria varietà di temi trattati. Le sue Variae Historiae costituiscono una raccolta enciclopedica di aneddoti, esempi morali, usanze civili e religiose, tratti da una vastissima letteratura greca spesso oggi perduta. Scrivendo in greco in epoca imperiale, Eliano si pose come ponte tra la cultura classica e la tarda antichità.

Nel contesto dell’Umanesimo, la sua opera divenne una fonte privilegiata per studiosi, moralisti, pedagoghi e letterati, che vi rinvenivano:

  • Modelli educativi e morali di impronta stoica e platonica;

  • Informazioni sulle civiltà antiche (Greci, Romani, Egizi, Medi, Persiani) che alimentavano il gusto per l’esotico e il “meraviglioso”;

  • Esemplarità di comportamenti virtuosi, coraggiosi o viziosi, usata per l’istruzione dei principi e dei giovani aristocratici.

Uomini come Erasmo da Rotterdam, Giovanni Pontano, Lodovico Domenichi e Pierre Bayle lo citarono come autore di riferimento. La sua fortuna si inserisce nella più ampia riscoperta degli autori greci minori accanto a Luciano, Plutarco, Filostrato e Dione Crisostomo. L’edizione latina curata da Justus Vulteius contribuì a diffonderne la lettura ben oltre i circoli filologici, rendendolo accessibile a giuristi, teologi e politici, che vi cercavano precetti civili, modelli comportamentali e materiali di riflessione etica.

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