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Gio. Batt.Niccolini – Arnaldo da Brescia Tragedia

150,00

Una vicenda molto intricata: l’Arnaldo da Brescia venne annunciato per la prima volta dal Centofanti al fondo del suo Saggio sulla vita e sulle opere dell’Alfieri, presa coscienza della cosa il Le Monnier pensò di stamparlo e andò a chiedere il manoscritto allo stesso Niccolini, pronto ad offrirgli il compenso da lui richiesto. Il Niccolini, che non aveva trovato un editore né a Firenze né in altre città d’Italia aveva consegnato da un pezzo il manoscritto al professor Libri perché a sue spese lo facesse stampare a Parigi ma non ne aveva saputo più nulla. Bisognava dunque recuperarlo da Parigi, poi in Italia aspettarsi dalla censura ogni sorta d’impedimento. Il Le Monnier accettò lo stato dei fatti e in quanto al manoscritto, accettò una lettera del Niccolini, la quale ne autorizzasse il ritiro dal Libri; quanto al resto, pensava di far stampare il libro fuori d’Italia; una volta stampato avrebbe saputo trovare il modo di introdurlo in Italia: insomma sarebbe stato, diceva, tutto questo affare suo e mettendovi sopra il suo nome come editore avrebbe tolto da ogni imbarazzo l’Autore. Fu insomma tutto assestato e combinato. Il manoscritto tornò da Parigi per mezzo del Signor Giuseppe Molini, il quale lo aveva ritirato dal professor Libri con una lettera avuta dal Niccolini, il Le Monnier aveva organizzato ogni cosa, sarebbe andato di persona a Marsiglia per farlo stampare, infatti verso i primi giorni di maggio del 1843 prese con sé un tal Serafini, abile compositore della sua stamperia e partì da Firenze per Marsiglia col manoscritto dell’Arnaldo nel baule, non pensava davvero di portare con se la sua fortuna e il primo anello d’una collana che sarebbe stata di grande fortuna. Quando fu a Livorno per imbarcarsi volle prendere da un libraio un libro qualunque per passare il tempo in viaggio: comprò i racconti dell’Hoffman, tradotti e stampati a Parigi dal Charpentier. Quel libro gli suggerì l’ordine in cui stampare l’Arnaldo, che fu poi quello di tutta la sua Biblioteca. Fu indirizzato alla stamperia degli eredi Feissat e Demouchy coi quali s’intese in tutto e per tutto. Come vide sotto i suoi occhi l’inizio della composizione del libro, lasciando il Serafini che aveva portato per questo, ripartì. Durante il viaggio di ritorno, ripassando da Livorno, si fermò per conoscere di persona Francesco Domenico Guerrazzi ed offrirsi quale editore delle opere sue. L’Arnaldo del Niccolini fu finito di stampare a Marsiglia nell’autunno di quell’anno, tutta l’intera edizione, di 3000 esemplari, fu introdotta a Livorno facendola passare per la dogana come carta bianca, la quale pagava di dazio più di quella stampata, dove i gabellieri non sospettavano nemmeno che un inganno di quel tipo fosse possibile. Ma per avere la dichiarazione della Dogana che il libro era stato stampato fuori dall’Italia, e togliere così anche il sospetto che fosse stampato a macchia, una parte di quelle copie fu mandata a Firenze servendosi dell’Ufficio della stessa Dogana, come contenente una tragedia del Signor Niccolini. Il libro, come ci si aspettava, fu proibito, e di conseguenza più venduto e se si vuole più avidamente letto. Cominciò il processo, ma non andò avanti perché il Le Monnier provo, grazie a quel regiobollo della Dogana, che veramente non era stato stampato in Italia e così l’autorità si accontentò di sequestrarne qua e là qualche dozzina di copie. Venne fatto un gran discorrere del Niccolini e naturalmente in quei discorsi entrava in un modo o in un altro anche il nome del Le Monnier; accresceva così la fama del poeta e si assicurava la reputazione e la fortuna dell’editore.

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Gio. Batt. Niccolini
Arnaldo da Brescia Tragedia

s. l. s., A spese dell’Editore, 1843

Volume in 16° (cm. 12,5 x 18,8), pagine 408, (2), prima edizione. Edizione molto rara, di questa tragedia ” concepita fuor d ogni regola drammatica, popolata d innumerevoli personaggi, epica e corale Nonostante le num. inesattezze storiche, riscosse un immenso successo provocò entusiasmi e polemiche ” (Enciclop. d. Spett.; VII; 1151). Olschki-Choix; 21584: “Sur cette tragédie en vers, la plus célébre de cet A., v. Mazzoni, pag. 935 et suiv. Edit. orig. imprimée a Marseille et introduite clandestinement en Italie a cause de ses sous-entendus libéraux “. Parenti, p. 366.”. Elegante legatura in mezza pelle marrone con carte marmorizzate ai piatti, titoli impressi in oro al dorso. Minimi segni del tempo, rare fioriture alle pagine interne è buona copia.

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